La fondatrice Anita Belleschi Grifoni
Museo del Tulle Anita Belleschi Grifoni
Fotografia, 1930
Anita (Panicale 1889- 1978) dopo aver perso la madre giovanissima, fu affidata all’Istituto del Sacro Cuore di Gesù di Città della Pieve, dove, oltre a ricevere una seria educazione, venne tradizionalmente istruita all’arte del ricamo, parte di tutti quei “lavori donneschi” insegnati all’interno degli istituti femminili. Anita poté approfondire l’arte ricamatoria per merito dei contatti con la contessa Barabino di Lemura, per la quale si occupò del restauro di raffinati pezzi ottocenteschi ricamati, di provenienza francese o veneziana. Ispirandosi a questi pezzi e trovando testimonianza del ricamo su tulle nel ricco patrimonio ecclesiastico nelle chiese e soprattutto nella Collegiata di San Michele Arcangelo di Panicale, Anita fondò la tecnica del ricamo su tulle Ars Panicalensis. Panicale, inoltre, ospitava le monache del Collegio delle Vergini, esperte ricamatrici su tulle, che hanno lasciato un importante patrimonio di paramenti sacri e che Anita poté visionare.
RIconosciuta dall’E.N.A.P.I. tra il 1936 e il 1938, la scuola divenne ben presto famosa fra le famiglie nobili e dell’alta borghesia, ma soprattutto la scuola di ricamo offrì la possibilità a molte donne di Panicale di compiere un primo passo verso l’indipendenza economica e di realizzarsi attraverso la creatività che esprimevano nel realizzare i manufatti. L’Ars Panicalensis ai tempi di Anita fu una passione contagiosa per molte donne del Paese, chiamata da tutti “Sorannita”, se il lavoro non le piaceva lo pagava comunque e poi lo bruciava, e, per i lavori più grandi quando finiti amava farli stendere nel borgo e ammirarli affacciata alla finestra di casa sua.