Chiesa di San Silvestro Papa
La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Silvestro papa, è situata sulla parte più alta del colle, è antichissima, forse anteriore al Mille, anche se rimane sconosciuta la data esatta della sua costruzione. Si trova nominata per la prima volta nelle Rationes decimarum dell’anno 1275: “Ecclesia Sancti Silvestri de Plagario solvit lib. V sol. XI, den -“. Nell’estimo del 1444 essa è iscritta per 36 libre, mentre nel catasto del 1489 appare per 65 libre. Fin dalle origini ebbe titolo di pievania. Era amministrata dai monaci benedettini camaldolesi del monastero di S. Giovanni dell’Eremo di monte Erile, i quali provvedevano alla nomina del parroco, che doveva però essere approvata dal vescovo. Nel 1471, essendo stato il monastero trasformato da papa Sisto IV in commenda secolare, anche la chiesa passò alla dipendenza dei vari Abbati Commendatari, che si succedettero al governo dell’Abbazia.
Come la maggior parte della chiese di antica origine, anche quella di S. Silvestro subì nel corso dei secoli vari restauri e rifacimenti e uno fu effettuato nel 1777 ma non alterò gravemente l’impianto originario; secondo la relazione della visita pastorale fatta dal vescovo Tommaso Mancini, la chiesa conservava ancora l’originario impianto: pianta rettangolare a navata unica, copertura a capriate, comodo pulpito, piccolo coro dietro l’altare maggiore, organo efficiente e sette altari. Soltanto verso la metà dell’Ottocento l’interno del tempio subì una radicale trasformazione, per cui assunse l’attuale linea neoclassica. Il soffitto a capriate fu sostituito da una volta, divisa in grandi scomparti geometrici, sostenuta da 14 grandi colonne a fusto liscio e con capitelli corinzi addossate alle pareti. Gli altari da sette furono ridotti a cinque. Interno: Sul lato destro dell’ingresso principale si trova la porta di accesso alla torre campanaria incorporata nel muro perimetrale dell’edificio.
Verso il 1950 fu tolto il pulpito situato sulla parete destra e al suo posto fu messa una tela del XVI sec. raffigurante “La Vergine con il Bambino tra San Sebastiano e San Rocco”. Gli altri dipinti che adornano le pareti laterali della chiesa sono tutti di autore ignoto e risalgono al XVI-XVII secolo. Sul lato sinistro sotto una grande finestra semicircolare si trova un grande dipinto (fine XVI secolo) riproducente S. Tommaso tra S. Pietro, S. Paolo, S. Cecilia e un altro santo non identificato. L’altare della cappella delle Reliquie è sovrastato da una grande tela ad olio, databile alla fine del secolo XVI, raffigurante la Vergine con Il Bambino, S. Francesco, S. Sebastiano e S. Margherita da Cortona.
Al centro della parete absidale un grande quadro con cornice dorata mostra l’imperatore Costantino genuflesso davanti a papa Silvestro, la cui mano destra poggia sopra un messale aperto, sostenuto da un angelo; sullo sfondo compare una croce luminosa e la scritta: in hoc signo vinces. Ai lati della tela sono collocate pitture realizzate tra il 1860 e il 1865 dal pittore S. Cirinelli e raffiguranti gli evangelisti S. Marco e S. Matteo e S. Giovanni e S. Luca. L’altare del Crocifisso presenta entro una ricca decorazione dorata un Cristo ligneo del secolo XVII, veneratissimo dai piegaresi, al quale furono attribuiti in ogni tempo interventi miracolosi. Di fronte alla lapide c’è un quadro ad olio riproducente il beato Paolo a mezzo busto. Sempre sul lato destro, infine, si trova un altare sovrastato da un grande dipinto raffigurante S. Antonio da Padova e S. Antonio abate. Nello spazio tra le due figure uno scorcio del castello di Piegaro e sopra ad esso l’immagine della Madonna del Buon Consiglio. La cappella della Madonna del Rosario è arricchita da due grandi tele ad olio raffiguranti la Vergine con il Bambino tra S. Silvestro e S. Agostino (XVII sec.) e la Discesa dello Spirito Santo sulla Vergine e gli Apostoli.